Buongiorno scrittori e lettori!
Oggi per la rubrica “roba da scrittori“, vorrei parlarvi del mio progetto personale, il mio primo vero libro e quindi il mio primo bambino.
Ho già parlato altre volte di “The masked lady“, ma qui volevo raccontarvi come è nata questa storia. Da cosa ho preso ispirazione, quali erano le idee iniziali e quante di esse le ho portate a termine.
Tutto è iniziato quasi quattro anni fa, quando giravo su internet senza meta, osservando foto su un sito artistico abbastanza famoso: Deviantart.
Non cercavo nulla di preciso, volevo solo sfogliare le gallerie degli utenti in cerca di qualche foto o di qualche disegno, giusto per provare un po’ d’invidia a causa della bravura di molti di essi.
E mi sono imbattuta in una foto che per molti potrebbe dire poco o niente, ma che a me folgorò letteralmente.
La foto di una giovane dai lunghi capelli neri, che sembravano quasi una parrucca, con indosso una maschera dello stesso colore, che guardava l’obiettivo con un po’ di sfida e dolcezza allo stesso tempo.
Come già detto prima, questa immagine mi folgorò perché mi bastò solo osservarla per avere in mente, in pochi istanti, una trama base di una storia.
Non persi tempo, la scrissi immediatamente su un foglio word perché l’ispirazione non si sa mai quando arriva e neanche quando se ne va.
E poi preparai una copertina con quella stessa immagine, nonostante all’epoca non fossi proprio brava con la grafica.
Poi ho dovuto cambiarla, per problemi di copyright, ma questa è un’altra storia.
Quello su cui mi voglio focalizzare oggi è proprio l’idea in sé.
Naturalmente la trama che ne uscì fuori fu davvero abbozzata. Poche righe sintetizzate, giusto per avere un’idea iniziale.
Ma fu l’inizio di tutto.
Perché poi da lì uscì fuori la storia che è oggi, The masked lady.
L’idea che c’era alla base era così ispirata, e poco studiata, che inizialmente neanche io sapevo bene dove inquadrarla.
Infatti mi era ben chiaro di voler dare atmosfere un po’ antiquate, per così dire, alla storia ma non volevo ancora legarmi del tutto ad un periodo storico preciso, per poter essere libera di inventare e di aggiungere qualsiasi cosa mi venisse in mente.
Pensai perfino di farla diventare uno steampunk, ma il genere comunque non veniva ancora incontro ai desideri che avevo all’epoca.
Per esempio, volevo inserire all’interno della trama una famiglia reale, ma non volevo che fossero personaggi storici realmente esistiti, per non essere costretta a “sottostare” agli avvenimenti storici.
E così ho iniziato a scrivere senza pensare troppo al genere, ho scritto e basta.
E più scrivevo, più pubblicavo su wattpad e ricevevo feedback, più la storia prendeva forma quasi da sola… come se avesse già deciso che strada intraprendere.
Decisi di non legare la trama ad un periodo storico preciso, ne tanto meno ad un’area geografia… Così inventai una specie di mondo, se pur non descritto nei minimi dettagli, con i propri regni e le proprie dinastie (Plaingrass resta comunque un luogo inventato da me e questo non è cambiato), ma lasciando comunque un’atmosfera che si avvicinava di molto all’epoca vittoriana.
Tanto che i lettori su wattpad l’hanno trattata come un romanzo storico anche se non lo era.
Ovviamente adesso le cose sono un po’ cambiate e io ho adattato la trama e i personaggi completamente all’epoca scelta, in vista della pubblicazione cartacea, ma era giusto precisare che The masked lady non è nata proprio così.
Scommetto che è successo alla maggior parte degli scrittori, d’iniziare con un’idea che pian piano prende il sopravvento e si sposta, ormai come se fosse un essere vivente. Fino a prendere la forma che, probabilmente, avrebbe sempre dovuto avere fin dall’inizio.
Questo era il destino di The masked lady.
Spero che questo breve articolo molto personale vi sia piaciuto e se avete storie sull’ispirazione, come quella che vi ho appena raccontato, non esitate a scriverle nei commenti.
Chiara.
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